L’Italia paga ancora lo scotto del digital divide tra varie aree del Paese. Questo bonus da 5.000 euro prova a mitigare il problema.
La pandemia da Covid-19 ha messo sotto gli occhi di tutti un problema annoso che, però, era rimasto sotterraneo: il digital divide. L’Italia, sebbene sia uno dei Paesi più industrializzati, sconta ancora enormi differenze per ciò che concerne l’alfabetizzazione digitale e le infrastrutture tecnologiche per la ormai fondamentale rete internet. Questo bonus da 5.000 euro, per l’acquisto di un pc e per l’installazione di una rete veloce, mira proprio ad appiattire tali differenze.
Lo abbiamo visto, dunque, soprattutto nei mesi più difficili della pandemia, quando il lockdown ha reso necessario spostare il lavoro in modalità smart e implementare la didattica a distanza. In quel momento, abbiamo visto come moltissime case e moltissime famiglie non fossero preparate per poter permettere a uno o più componenti del nucleo di lavorare da casa, oppure ai figli di studiare, collegati con un tablet.
Il digital divide si concretizza soprattutto nella enorme differenza tra Nord e Sud del Paese. Ma non solo, ovviamente, le aree metropolitane hanno una situazione infinitamente migliore rispetto alle aree rurali, a prescindere da dove esse siano ubicate. E, allora, il bonus di cui vi parliamo oggi forse mira proprio a provare a mitigare queste differenze. Entriamo nel dettaglio, su come ottenere ben 5.000 euro per l’acquisto di un pc o per l’installazione di una rete internet veloce.
5.000 euro contro il digital divide: ecco come ottenere tablet e pc
Ci troviamo in Abruzzo, dove la Camera di Commercio di Chieti Pescara ha avviato il progetto “Punto Impresa Digitale“, con il finanziamento di progetti di digitalizzazione tramite contributi a fondo perduto (voucher) suddivisi in due misure principali, per aiutare le imprese a migliorare la propria cultura tecnologica, sempre con un occhio verso la transizione ecologica.
La prima misura prevede un fondo di 210.000 euro per progetti legati alle tecnologie di impresa 4.0. Le aree di investimento includono robotica, manifattura additiva, cloud computing, ecommerce, cybersecurity e altro. Il finanziamento copre spese per consulenza, formazione e acquisto di beni e servizi strumentali necessari per l’implementazione delle tecnologie. Le spese ammissibili includono servizi di consulenza e formazione relativi a tecnologie specifiche, e l’acquisto di beni e servizi strumentali, materiali e immateriali.
Vi è poi un altro fondo di 90.000 euro, che finanzia l’acquisizione di servizi di consulenza e formazione per migliorare l’efficienza energetica delle imprese. Gli obiettivi includono la razionalizzazione dell’uso dell’energia, la riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra, e l’adozione di sistemi di autoproduzione di energie rinnovabili (FER), anche attraverso la partecipazione alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Ogni impresa può presentare una sola richiesta di contributo per una delle due misure. Come accennato in precedenza, l’importo massimo del voucher è di 5.000 euro. La possibilità di fare richiesta è stata aperta lo scorso 22 aprile e rimarrà attiva fino al 29 giugno. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica con firma digitale attraverso il sistema Webtelemaco di Infocamere. Ovviamente, le imprese devono essere in regola con il pagamento del diritto annuale e con le norme in materia previdenziale e contributiva.
