A me interessa l’acqua, il resto sono chiacchiere. Non cerco poltrone, non rispondo al veleno che ho dovuto ingerire. Il contributo di Padre Alex Zanotelli è stato raccolto venerdì 30 settembre.
In quei giorni in città il dibattito sull’acqua più che tale sembrava una rissa scatenatasi in un mercatino rionale, tra polli e ortaggi.
Abbiamo preferito non gettare questo documento nel vespaio di parole, parolacce accuse, a tratti anche tirando fuori aspetti personali. Era un clima che non ci piaceva e che non volevamo partecipare.
Pertanto, abbiamo deciso di comune accordo in redazione e nella Onlus “CantoLibre” di non gettare nel mezzo della disputa un’opinione autorevole come quella del reverendo Alex Zanotelli, che probabilmente avrebbe acuito ancor oltre il veleno versato. Oggi il clima ci sembra più tranquillo, pertanto affidiamo a chi di dovere questa bella riflessione, (come al solito non interrotta alle domande), augurandoci che ne faccia buon uso.
È successo quello che non doveva accadere.
Un Sindaco che per la prima volta in Italia, ha rispettato e applicato il volere popolare espresso in un referendum, che ha portato l’ABC in azienda speciale, allora, questo Sindaco che ha fatto approvare in Consiglio Comunale uno statuto molto bello, avviando uno dei processi di democratizzazione più alta, e lasciando entrare nell’azienda, persone che vengono dalle battaglie e dalle esperienze di lotte sull’acqua libera, è stata di per se una cosa grande.
Si scrive acqua si legge democrazia
È stata un’esperienza molto espressiva che ha rafforzato la nostra idea: si scrive acqua si legge democrazia.
Quando fu votata in Regione la legge sull’acqua, insieme ai 5stelle occupammo l’aula che poi fu sgomberata. Per volere della maggioranza la legge andava votata senza discussione. Dopo la votazione, fuori dall’aula mi recai dalla Presidente per dirle “Signora Presidente un giorno i suoi nipoti la malediranno per quanto lei ha contribuito a far votare”.
Che cosa è la legge regionale? Io affermo che l’acqua è la cosa fondamentale che abbiamo, e ora cosa c’è? Che stiamo arrivando a un unico gestore, il cosiddetto Eic, che gestirà un po’ tutta l’acqua della regione, ma il problema sono le fonti, ecco perché Montalto ha ragione nel dire che l’attacco è sulle fonti. Questo tipo di passaggio cosa comporta? Che una volta accentrato, l’Eic, potrà tranquillamente affidare l’Acqua a una o più multinazionali. Già sta succedendo questo, in Puglia l’acquedotto pugliese ed, Emiliano e l’acqua pubblica.
Per la Puglia si stanno costituendo delle piccole multinazionali del nord Italia come l’IRE che stanno tentando in un loro economico processo, di tirare dentro anche le acque del Serino con Benevento e Avellino. Chi c’è dietro tutto questo? L’ACEA, che sarà affiancata in quest’operazione da una grande e famosa multinazionale.
Non è possibile che il Sindaco non sappia queste cose, il cammino con lui in questi anni non è stato facile, a tratti impervio, una fatica enorme. Non è possibile che non si sappia che tutto questo processo, con le leggi che si sono date, porterà alla privatizzazione, la realtà è che le multinazionali esaurito il petrolio avranno una fonte di reddito ancora maggiore, l’acqua, tutto questo è inaccettabile per una società creata a misura d’acqua.