Grande novità da sfruttare, spese per lo studio rimborsate. Vediamo nel dettaglio cosa è successo con una sentenza che fa giurisprudenza.
Come noto a tutte le famiglie con figli in età scolare e universitaria, le spese per lo studio rappresentano un capitolo molto importante nel bilancio economico. Sono certamente un investimento per il futuro, ma corrispondono a un sacrificio notevole che non è semplice affrontare.
Soprattutto per quanto riguarda le spese universitarie, gli importi da considerare sono importanti e, nonostante aiuti e contributi per gli studenti meno abbienti, il ciclo di studi può costare diverse migliaia di euro. Le voci sono tante, dalle tasse alle spese per i libri, dagli alloggi a tutto il materiale didattico necessario. Ma una recente sentenza ha segnato una svolta storica. Vediamo di che si tratta.
Spese per lo studio: il rimborso inatteso è una manna dal cielo per tante famiglie
La sentenza è di quelle che fanno epoca. Il Consiglio di Stato, ribaltando una precedente decisione del TAR piemontese, ha condannato l’Università di Torino a restituire ben 39 milioni di euro percepiti dagli studenti. Gli Atenei infatti devono rispettare i limiti fissati dalla normativa in merito alla quantificazione delle tasse universitarie.
Le Università si finanziano attraverso i contributi e le tasse versate dagli studenti, da un lato, e mediante le risorse statali, dall’altro. Il denaro va nel cosiddetto Fondo di finanziamento ordinario. Il Decreto del Presidente della Repubblica 306/1997 pone però un tetto da rispettare. Gli Atenei infatti non possono chiedere contributi agli iscritti oltre il 20% di quanto già erogato dal Fondo.
L’Università di Torino non ha rispettato questa indicazione, infatti nel 2018 ha guadagnato dalle tasse molto di più di quanto consentito dalla normativa. Quell’anno ha chiesto agli studenti ben 94 milioni di euro agli iscritti, quando invece stando alla disponibilità del Fondo di 277 milioni di euro, ne avrebbe potuto richiedere solo 55 milioni.
In un primo momento il TAR di Torino si è espresso contro l’annullamento degli atti di approvazione dei bilanci del 2018, come richiesto dagli studenti, motivando il rifiuto con l’impossibilità di effettuare un calcolo preciso delle eccedenze a causa della popolazione studentesca troppo frastagliata. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tribunale amministrativo piemontese. Ha rilevato l’illegittimità delle richieste dell’Ateneo di Torino, obbligandola a restituire i 39 milioni di euro percepiti in più.
Quindi stop agli Atenei che non rispettano le regole fissate sulle tasse universitarie: quando superano i limiti previsti dalla norma devono restituire quanto pagato in più dagli studenti. Quella del Consiglio di Stato è una sentenza che mette un freno alle pratiche scorrette delle Università, ma pone in evidenza anche le carenze dello Stato che a fronte della crescita del numero degli studenti non provvede a incrementare i finanziamenti per gli Atenei.