In un evento senza precedenti nel mondo della finanza, NVIDIA ha subito una perdita colossale di 500 miliardi di dollari in soli tre giorni.
Questo drammatico calo rappresenta il più grande mai registrato dall’azienda, che fino a pochi giorni fa si era guadagnata il titolo di azienda con la maggior capitalizzazione di mercato al mondo.
Solo pochi giorni prima del crollo, NVIDIA aveva raggiunto una capitalizzazione di mercato storica, posizionandosi al primo posto tra le aziende globali con un valore impressionante di 3,34 trilioni di dollari. Questo successo è stato effimero: in meno di una settimana, l’azienda ha visto evaporare oltre 500 miliardi dalla sua valutazione, scivolando al terzo posto dopo Microsoft e Apple con una nuova capitalizzazione stimata intorno ai 2,9 trilioni.
Le cause del crollo
Nonostante la gravità della situazione finanziaria, le cause esatte del crollo rimangono avvolte nel mistero. Una delle ipotesi più discusse riguarda la vendita, da parte dell’amministratore delegato Jensen Huang, di azioni NVIDIA per un valore complessivo di 95 milioni di dollari. Anche se questa vendita fosse confermata come programmata e quindi non direttamente correlata alla perdita in borsa dell’azienda, ha sicuramente alimentato speculazioni e incertezze tra gli investitori.
Nonostante il duro colpo subito sul mercato azionario, NVIDIA continua a dimostrarsi un gigante solido nell’industria tecnologica. La sua leadership nelle soluzioni per l’intelligenza artificiale rimane incontrastata grazie agli acceleratori all’avanguardia e a un robusto ecosistema software. L’impegno dell’azienda nello sviluppo continuativo delle proprie tecnologie promette nuove architetture ogni anno per mantenere alta la competizione con i principali rivali come Intel e AMD.
Una preoccupazione crescente tra gli appassionati e gli analisti riguarda l’impatto che l’enorme successo nelle applicazioni IA potrebbe avere sullo sviluppo delle GPU consumer da parte dell’azienda. Nonostante le rassicurazioni fornite da NVIDIA circa la continuità nella produzione delle sue amate schede grafiche RTX 50 previste entro fine anno, molti temono che queste possano diventare secondarie rispetto agli sforzi dedicati all’intelligenza artificiale.
L’improvviso tracollo in borsa mette in prospettiva quanto sia stata meteorica la crescita dell’azienda nell’ultimo anno. Se all’inizio del 2023 una perdita simile avrebbe potuto essere catastrofica per NVIDIA, oggi viene quasi considerata trascurabile grazie ad una crescita quasi del 200% negli ultimi dodici mesi (trainata soprattutto dal boom dell’intelligenza artificiale), dimostrando così la resilienza straordinaria dell’azienda nel panorama tecnologico globale.