In un contesto geologico sempre più monitorato, l’Italia si trova nuovamente al centro dell’attenzione per l’attività dei suoi vulcani.
L’Etna e lo Stromboli, due dei più noti vulcani italiani, hanno recentemente mostrato segni di risveglio quasi simultaneo, sollevando interrogativi sulla possibile interconnessione tra le loro attività eruttive.
L’idea che questi giganti della natura possano in qualche modo “comunicare” tra loro rimane qualcosa di affascinante per il grande pubblico e stimolante per alcuni ricercatori alla ricerca delle nuove ipotesi scientifiche sul comportamento dei sistemi magmatici terrestri.
Eruzione dello Stromboli: un preludio all’Etna?
Il 4 luglio scorso, lo Stromboli ha dato inizio a una nuova fase di attività con una spettacolare eruzione accompagnata da una frana di lava. Questo evento ha indotto la Protezione Civile Regionale a innalzare il livello di allerta da arancione a rosso. Lo Stromboli è ben noto per le sue frequenti esplosioni di lieve entità che illuminano il cielo notturno delle Eolie, ma gli eventi recenti hanno superato la normale attività del vulcano.
A meno di ventiquattro ore dall’eruzione dello Stromboli, anche l’Etna ha iniziato a mostrare segni inequivocabili di risveglio. Il 5 luglio, infatti, una significativa emissione di cenere dal cratere sommitale ha causato non pochi disagi alla popolazione locale e alla viabilità aerea con la chiusura temporanea dell’aeroporto di Catania. La colonna di cenere proiettata nell’atmosfera dall’Etna ha raggiunto un’altezza impressionante dimostrando ancora una volta la potenza del vulcano siciliano.
Di fronte alla gravità degli eventi e ai danni causati dalle eruzioni dei due giganti siciliani, il Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani non ha esitato a richiedere lo stato d’emergenza nazionale. Una misura che sottolinea l’impatto significativo delle attività vulcaniche sull’economia locale e sulla sicurezza dei cittadini.
Nonostante la coincidenza temporale delle due eruzioni possa suggerire un qualche tipo di connessione o interazione tra i due sistemi magmatici dell’Etna e dello Stromboli, gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno chiarito che non esiste alcun legame diretto tra le loro attività. Le analisi geofisiche indicano che i meccanismi interni che alimentano i due vulcani sono completamente distinti sia in terminologia magmatica sia nella profondità delle camere magmatiche.