Quello che incontriamo nel cuore della città è un uomo felice e soddisfatto, quasi orgoglioso di quanto ha lavorato per dare luce piena ad una storia che ancora oggi è l’orgoglio di una città e dei suoi abitanti.
Il libro, che uscirà il mese prossimo, (probabilmente il 2 Giugno, ndr) promette di essere un testo risolutivo ed un testamento da consegnare ai giovani della città per vivere un presente conseguenziale alla storia che il Paese intero ha tragicamente vissuto, l’occupazione e la ferocia dell’invasore.
“Sono anni che correvo dietro questo desiderio o sogno che finalmente vedo realizzato, ho voluto raccontare fatti e personaggi che sono stati fondamentali per la storia delle 4 Giornate, ma non solo.
Molti di quelli che parteciparono a quei giorni che diedero il via alla caduta nazista in tutta Europa, una volta battuti i tedeschi nella nostra città, partirono e andarono a combattere al nord contro fascisti e nazisti, peraltro anche con risultati lusinghieri.
Racconto dell’importanza delle donne e degli scugnizzi, che hanno ispirato scrittori e registi, come Nanny Loy, che ha illustrato nel suo bellissimo film alcuni fatti che nella realtà o non erano mai avvenuti, o se si, in tempi diversi da quei giorni.
Ad esempio, Nanny Loy racconta che l’inizio della rivolta partigiana fu quando un ragazzo morto fu messo su un auto e portato in giro per tutta la città, è quello un episodio realmente accaduto, ma in tempi precedenti i giorni delle 4 giornate, e con le quali non aveva nulla a che fare, aggiungo, non era un taxi, ma una carretta.
Ho cercato di capire come fosse stato possibile passare in così poco tempo dalla storia napoletana della Resistenza a finire in pochi anni nelle mani di un destro come Lauro, ed una ragione c’è: i voti a Lauro erano solo la conseguenza di una forte delusione. La sinistra, troppo divisa e litigiosa, non era riuscita ad essere un vero riferimento per chi desiderava un autentico cambiamento ed era perciò prevalsa tradizionale scelta monarchica ;
Continuando a studiare ho scoperto il ruolo essenziale degli Anarchici nelle 4 Giornate, gli Anarchici a Napoli erano tanti, e per loro natura insurrezionali, non dimentichiamo che Napoli fu patria importante per gli Anarchici di tutta Europa, Napoli e Capri, città dove hanno abitato Bakunin e Malatesta.
Come ho già detto fu importante anche il ruolo delle donne, la Cerasuolo ad esempio, non è, come si è sentito raccontare, una donna popolana e ribelle ma tutt’altro, collaborò con gli Alleati, molto importante per gli angloamericani, non solo, andrà al Nord a combattere per la totale liberazione dell’Italia.
Ho scoperto il motivo per come è stata data la qualifica di “partigiano” alla fine di tutto, e ho scoperto che tra i partigiani c’è anche una bambina di tre anni, questa fu ammazzata da una squadra di soldati nazisti che sparava a raffica sulla folla, la bambina era in braccio alla mamma e la raffica trapassò la neonata e uccise anche la madre insomma sono tanti gli episodi che sono andato a cercare in tutti gli archivi, ho voluto in questo libro essere storico e raccontare la storia alla gente, ai cittadini, non ho fatto un libro perché sia letto solo dagli storici.
Ho narrato non solo gli episodi relativi ai comunisti, perché le quattro giornate son state una rivolta di popolo, tutta la città, tutte le categorie sociali, perfino dei fascisti delusi dal duce e dalla presenza tedesca vi parteciparono. Ci sono storie fantastiche, alcune conosciute altre meno.
Io credo che la storia sia importante per capire il presente, ad esempio che dire di quando gli americani entrarono in città e su uno dei primi carri armati c’era trionfante il Prefetto fascista, che peraltro rimase incollato alla sua poltrona? Sono tanti i fascisti che la passarono liscia, compresa la simbologia che a Napoli è ancora presente.
Ho cercato anche delle chiavi, magari amare, ma vere, come quella che riguarda un episodio accaduto a Cappella Cangiano, e dove ancora oggi sulla copertina di quel fascicolo c’è scritto -da non consegnare agli studiosi–
Sono stato guidato da passione e amore, a scriverlo e a raccontare tutto quello che ho trovato, sul comportamento di Togliatti, dell’Ovra, e nomi della buona e cattiva sorte, come Russo, Pansini, Cerasuolo, Aldo Romano.
Ci fu addirittura un momento che, dopo le quattro giornate chi decise che fosse giunto il momento di tagliare i ponti tra Nord e Sud, o almeno fissare dei paletti, un movimento o partito repubblicano che, non voleva rompere l’unità del Paese, ma sicuramente difendere la dignità e il ruolo del Sud.
Questi cercarono anche di entrare nell’Assemblea Costituente, ma non ebbero i numeri sufficienti
Tutte queste cose servono a far capire quanto fosse forte lo spirito patriottico italiano al Sud e a Napoli in particolare, piaccia o no ma i napoletani sono profondamente i più patriottici del Paese
Non volevo un editore per così dire “istituzionale” il caso ha voluto che cercando notizie di un certo Wanderling, chiamai al mio amico Attilio per chiedergli se fosse suo parente, non lo era, ma fu occasione per parlare e far si che questo libro uscisse per l’edizioni Intra Moenia, e mi fa molto piacere.
I ragazzi dell’OPG mi hanno chiesto di presentarlo da loro, ma per ora nulla è ancora deciso, sono 327 pagine di amore verso la storia della mia città che desidero dedicare a Francesca Pira, prima di chiudere tutte le mie pagine, mi sembrava una cosa bella da fare, per me, per la mia città e per la verità”
Grazie a Ferdinando Kaiser per il corredo fotografico
Nome *
Email *
Website