Dopo 50 anni di silenzio, paradossalmente dopo il lookdown dovuto alla pandemia da Covid19 , la visione delle acque del Sarno tornate limpide come mai 3 generazioni di Sapiens le avevano mai viste, ha fatto capire in maniera lampante che il suo inquinamento era risolvibile .
Bastava SEMPLICEMENTE smettere di inquinare .
E cosi quando, con l’inizio della cosiddetta ‘’Fase2’’, le sue acque sono state immediatamente inquinate dalla ripresa delle attività industriali, l’indignazione popolare finalmente si e’ fatta sentire forte.
Costringendo in queste settimane le istituzioni a svolgere un inizio di quel ruolo di controllo che per 50 anni avevano omesso di fare. Ma in effetti la storia del Sarno può essere definita il riassunto delle storie di inquinamento di gran parte dei bacini idrografici di questo Paese.
Ma per capirla bisogna i primis capire la storia di questo fiume e perché
’ si e’ ridotto cosi .
Ma con un bacino idrografico che comprende 700 mila abitanti e 40 comuni. Con una pressione antropica potentissima.
Ha una bassissima pendenza di circa lo 0,1%, per cui tende naturalmente all’accumulo di detriti e quindi a conseguenti inondazioni, quando ci sono precipitazioni importanti.
Ha ben 5 sorgenti :
1)FOCE la più importante a Sarno.
2)SANTA MARINA a Nocera
poi tre minori che sono :
3)RIO FOCE
4)RIO PALAZZO
(inquinamento lungo Rio Palazzo)
5)RIO SANTA MARINA
Che sono tre rivoli che si riuniscono nell’unico fiume Sarno in località ‘’Affrontata dello Specchio’’.
Il suo bacino idrografico da est a ovest parte dai monti Picentini ( Solofrana) fino allo scoglio di Rovigliano nel golfo di Napoli, tra Castellamare e Torre Annunziata .
L’Agro nocerino ha tre gole principali, attraverso le quali comunica coi territori più elevati che lo circondano:
una si apre verso Cava de’ Tirreni, un’altra verso Pecorari (Nocera Superiore) e la terza verso Codola (Castel San Giorgio).
Attraverso queste tre gole scorrevano tre principali torrenti che portavano acqua a valle nei periodi delle piogge:
il Cavaiola, il Citola e il Solofrana.
Questo si chiamo’ Alveo Nocerino.
A questo bacino idrografico i Sapiens hanno dichiarato guerra da circa 50 anni( in contemporanea a tanti fiumi italiani )
Preso atto di come e’ fatto il fiume Sarno possiamo dividere i suoi problemi in 2 aspetti:
1) relativo al suo bacino idrografico e quindi al torrente Solofrana nei monti Picentini (alveo Nocerino)
2) al corpo vero e proprio del fiume Sarno e dei suoi canali.
Sono stati fatti 2 progetti di ricerca su questo territorio :
2)Universita Federico 2 :
Ovviamente il Solofrana porta tutto questo carico nel famigerato fiume Sarno,che trasporterà il tutto nel golfo di Napoli tra Castellammare e Torre Annunziata .
Ma questo non è l’unico problema di Solofra e Montoro e della loro ( nostra..) acqua. Perché’ c’è un Impianto depurazione a Solofra.Teoricamente dovrebbe depurare scarichi di acque nere della città e le reflue delle aziende
Sembra ci sia un Progetto avanzato di del depuratore da parte concerie. Dareste voi un pollaio in gestione alle volpi ?
Qual’e il Problema? di fatto le aziende pagano per depurazione .
Peccato Però che l’acquedotto “Solofra service” non comunica con il depuratore per cui continua comunque a rifornire di acqua i morosi …..
Nome *
Email *
Website