Il primo utilizzo del Taser in Italia è avvenuto a Firenze e nei confronti di un uomo che dava chiari segni di squilibrio mentale. Il Taser è apparentemente un giocattolo , come la pistolina che usavamo da bambini o uno di quei spruzzatori d’acqua che ci fanno tanto ridere sulla spiaggia. E’ inoltre in genere giallo , un giallo vivace e che si fa vedere anche a distanza (anche se i conoscitori dei rapporti tra emozioni e colori definiscono il giallo come il colore dell’ansia ) ed è l’acronimo di Thomas A Swifts Eletronic Rifle , ovverosia “ fucile elettronico di Thomas” , il protagonista di un fumetto americano da cui il grazioso oggetto ha preso il nome, approfittando probabilmente dell’assonanza con il termine laser , a cui in qualche modo si riferisce.Lancia strali elettrici e immobilizza a distanza la persona pericolosa , rendendola inoffensiva con scariche che stordiscono ma che non dovrebbero uccidere o essere letali. In realtà è una vera e propria arma e dovrebbe essere usata solo da forze dell’ordine o da personale specializzato , ma quella semplicità da gioco infantile prodotta dal suo aspetto la fa sembrare una soluzione concreta e possibile per risolvere con facilità il problema della difesa personale : piccole scariche elettriche che fanno male ma tengono a distanza il pericolo.
In realtà sembra che il Taser provochi spesso decessi : sono stati documentati poco più di mille morti a causa del Taser dagli anni duemila ad oggi negli Stati Uniti e solo nel 2015 le forze di polizia americane- che hanno ucciso 1.134 persone – avrebbero provocato la morte di 49 soggetti con scariche elettriche da Taser : è infatti acclarato che se usato su cardiopatici o persone con problemi fisici può produrre più danni di quanto si possa ipotizzare. Ma forse non è questo il solo vero rischio concreto del Taser , quanto piuttosto il modello culturale che propone e da cui deriva , e che è sempre e ancora quello dell’annientamento di un pericolo , questa volta a distanza e senza rischiare troppo , risolto con la violenza sul corpo di una persona . Sembra quasi non essersi allontanati mai dal concetto lombrosiano che proponeva l’azione sul corpo come terapia , e forse non a caso il primo su cui il Taser è stato utilizzato in Italia è un sofferente psichico per giunta turco ,che seminudo seminava il panico a Firenze. Un primo caso che di fatto autorizza l’uso di un’arma nei confronti di un uomo ogni volta che si paventa una possibile legittima difesa e , visto che “la difesa è sempre legittima” come ha detto il ministro degli interni pochi giorni fa ,non è difficile pensare che l’uso potrebbe essere allargato ad altri corpi di polizia così come richiesto dallo stesso ministro ( vigili urbani , polizia penitenziaria , sui treni ecc) e , alla fine , essere un’arma da utilizzare come difesa personale in altri contesti , come quello della propria abitazione o delle proprie proprietà. Del resto si trova anche on line la possibilità di comprarlo a poco più di venti euro – spedizione compresa – come ha candidamente affermato un ragazzino di Volla provincia di Napoli trovato in possesso della pistolina elettrica, anche se i modelli più sofisticati possono superare il costo di cinquecento euro. Cominciare dai “matti” è quindi l’inizio più consono per questa strana arma gialla , in un paese in cui la contenzione fisica per i sofferenti psichici è utilizzata nell’85% dei servizi di salute mentale del territorio ed è ritenuta l’unica alternativa atta a contenere il paziente agitato . Una sperimentazione senza grandi rischi etici , anche perché bloccare un individuo fuori di sé è operazione che richiede coraggio e sangue freddo , ma che certamente è anche azione influenzata dalla paura (e spesso dal pregiudizio ) di chi sta per affrontare un pericolo o una situazione in cui il rischio potrebbe concretizzarsi già con l’avvicinarsi del soggetto potenzialmente pericoloso. La possibilità dunque – o forse la certezza – è che il Taser inevitabilmente modificherà il concetto di legittima difesa , riducendolo a quello più generico di difesa personale nei confronti di un possibile pericolo , rischiando di rendere autorizzabili le lesioni personali e infine l’omicidio. Contemporaneamente il nemico pericoloso lo si sta già individuando , e anche in questo caso la patologia mentale viene in aiuto al ministro dell’interno , che ha dichiarato che in quest’anno ci sarebbe stato un aumento considerevole del numero degli atti di violenza prodotti da malati di mente ,e che sarebbe propenso a riaprire i manicomi. Insomma , un pericolo può essere rappresentato dai matti e bisogna rinforzare le possibilità di difendersi e neutralizzare , e in questo senso il Taser può servire , anche se considererà ancora una volta il pericolo e non la persona , secondo la migliore tradizione lombrosiana .
Certamente chi dovrà legittimamente usarlo si sta formando in corsi specifici ( almeno si spera) , ma i corsi insegneranno ad utilizzare lo strumento , ma non a rapportarsi con il soggetto su cui si userà lo strumento , ed è questo il destino letale e reale del Taser : esisterà sempre meno la valutazione della persona come tale , ma solo del pericolo che quella persona rappresenta . E’ un meccanismo che automaticamente esclude le emozioni positive e amplifica quelle negative (rabbia , paura , rivalsa , ecc) e che produce , nel collettivo bisogno di certezze, modalità di coercizione fisica sempre più raffinate : dai bagni freddi o shock insulinici di manicomiali ricordi , agli elettroshock ancora in vigore in molte cliniche psichiatriche , alla coercizione fisica usata con frequenza insospettabile nei servizi di salute mentale , e adesso al pistolino giallo , che non sembra altro che un elettroshock portatile.
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