Caro Roberto, è davvero commovente, e condivisibile, il tuo iniziale approccio “cristiano” al tema della ricerca e della ristrutturazione di una “Sinistra” nuova, che non voglia dire, mi auguro “rinnovata”. Perchè per me la Sinistra nuova è quella “vecchia”, quella che pensarono i Suoi Padri nobili, ormai posti da anni nelle foto con lumino acceso davanti a ricordarci che sono trapassati. La sinistra rinnovata, sarebbe un artificio compensativo teso solo a rincorrere una distorta modernità politica che fa tanto appeal sul cittadino “disinformato” ma che di polis non ha nulla, anzi. La “vecchia” Sinistra è sufficientemente moderna e, in sè, ha gli elementi perchè possa essere declinata secondo le reali esigenze attuali (e quindi non secondo le esigenze dei mercati e della finanza). Da cristiano cattolico, e praticante, permettimi di nutrire qualche dubbio sulla capacità, e sulla volontà, di questa sinistra di cospargersi il capo di cenere e di confessare le proprie colpe e di proclamare impegnativi propositi per nuovi percorsi condivisi. L’ecumenismo non è di questa sinistra, o meglio, non è di tutti gli uomini e di tutte le donne di questa sinistra. Ma resto ottimista, in fondo. Perchè questi uomini e queste donne di questa sinistra potrebbero fare di più. Rimanendo nella metafora cristiana, gli uomini e le donne di questa sinistra potrebbero spogliarsi delle loro vanità e dei loro privilegi, “vestirsi di una tonaca ed indossare sandali e camminare tra le genti”, dimostrando un sincero ravvedimento e “predicando” per contribuire a costruire un nuovo popolo della Sinistra. Ciò significa che ci vorranno anni. Ciò significa che la loro missione si esaurirà in una “catechesi” che preparerà il nuovo popolo della Sinistra. Camminare tra le genti significa incontrare gli Uomini e le Donne della Scuola, incontrare Uomini, Donne e i loro Figli, incontrare gli Uomini e le Donne della Fabbrica, incontrare gli Uomini e le Donne dei Campi da coltivare, incontrare i Giovani precari, le Donne vittime di violenza, incontrare gli Ammalati, incontrare i Fratelli Migranti. Incontrare i Pensionati. Incontrare gli imprenditori. Incontrare le Istituzioni. Incontrarsi con la Politica.Incontrare tutti, insomma. Per riprendere la stagione buona del confrontarsi. Per crescere insieme. Perchè, caro Roberto, la sinistra, questa sinistra non la si può reintrodurre nel sistema politico attuale, semplicemente perchè non c’è. Ma la Sinistra, quella Nobile Sinistra cui fai riferimento, è dentro tantissima gente. Il dramma è che questa gente non lo sa più. Non basta il perdono reciproco per tirarla fuori. Anche Cristo riteneva che la fede senza le opere non fosse cosa buona. La nostra gente ha bisogno di incontrarsi con persone di buona volontà ma che diano segni di concretezza e di buoni e credibili esempi. Ammettere le proprie colpe, va bene. Perdonarsi è cosa buona. Farsi da parte per accompagnare progressivamente alla crescita di chi saprà declinare la buona Sinistra, è auspicabile. Un abbraccio a Te.
Provo a seguirti: dire che il job art è una sconfitta per i lavoratori è di sinistra. L’eliminazione dell’articolo. 18 è perfettamente di destra.Il disastro realizzato nel mondo della scuola è profondamente di destra. Avere scelto di stare con gli imprenditori, Marchionne docet, anziché con i lavoratori è da traditori della sinistra. Aver combattuto il sindacato e la CGIL è una scelta di destra. Non aver avuto una politica che affrontasse l’emergenza migranti è una scelta pilatesca sbagliata, eccole con Salvini le conseguenze. Avere scelto di stare con le banche, di amici e parenti di amici, è di destra. Difendere e non denunciare chi si appropria di rimesse donate in beneficenza è in atteggiamento da sciacalli…..ecco, l’elenco sarebbe lungo. Ritieni che su queste cose possano esserci le scuse? E se ci fossero in maniera soft basterebbero per ricominciare un nuovo cammino di sinistra antiliberista? Io credo proprio di no!