Nel settantesimo anniversario della morte di Raffaele Viviani,oltre che drammaturgo, autore di versi,musiche e canzoni nel simpatico dialetto partenopeo,si stanno svolgendo appuntamenti virtuali per tenere viva la sua tradizione drammaturgica. Dalla narrazione della sua opera traspare la condizione di Napoli e del Mezzogiorno con tutti i problemi relativi. Sono appuntamenti molto seguiti,per cui Antonio Grieco pone una domanda quanto mai opportuna che darebbe un po’ di respiro a tutti gli artisti e lavoratori del teatro:”Perché non ripartire con gli spettacoli dal vivo?”
Grazie Antonio per la tua attenzione e la tua costante testimonianza. Questo nostro appuntamento del sabato ci fa mantenere accesa quella luce d’attenzione che sempre vorrei ci fosse sui grandi che ci hanno lasciato in eredità la loro fatica ed il loro genio. Mi sembrava necessario ricordare Viviani in questo settantesimo anno dalla morte in modo “vivo” anche in queste settimane tanto difficli. andremo avanti per tutto il mese di giugno, poi riprenderemo, spero “dal vivo” i “Cantieri” a cui tengo molto e che, grazie a Scabec, a le nuvole ed a Campania dei Festival, ho potuto realizzare.