la risposta a chi si chiede come si possa dare fuoco ad un bosco secolare è drammaticamente semplice: soldi, altro che piromani…
Il piromane è un malato mentale e, per mera statistica, la malattia non può colpire improvvisamente e contemporaneamente centinaia di persone in un determinato periodo e, soprattutto, in determinate zone…
Proviamo a porci la domanda : chi ci guadagna?
Ormai è diventata una equazione di primo grado, quando avviene una catastrofe arrivano fiumi di soldi che “mani esperte” sanno dove allocare. Quando avviene un terremoto, una eruzione vulcanica, una alluvione o altro evento catastrofico, automaticamente si allentano i controlli sulle uscite dalle casse statali, come si può rallentare la macchina dei soccorsi?
Giustamente, non si deve perdere tempo e quindi vengono assegnati poteri straordinari e stanziati fondi velocemente, è importante che il politico di turno possa dare al più presto l’annuncio ai media e dimostrare che il governo si è mosso subito e ci mette i soldi…appunto…i SOLDI !!!
Situazioni di questa tipologia ottengono anche il semaforo verde dall‘Europa che,generosamente, consente di sforare vista l’eccezionalità dell’evento; dopo cala la nebbia…come vengono spesi i soldi e chi viene incaricato della distribuzione degli incarichi per l’attuazione delle opere di assistenza,ricostruzione,bonifica non fa notizia e quindi i media passano ad altre cose…ma non finisce in questo modo; a distanza di anni i media accenderanno di nuovo i riflettori sugli eventi, parleranno delle montagne di danaro elargite dallo Stato e delle malefatte dei personaggi che hanno rubato e lucrato sulla disgrazia dell’epoca, ci saranno le interviste ai politici che si meraviglieranno dell’accaduto ed anche a quelli che saranno coinvolti nello scandalo e si diranno “fiduciosi” nella giustizia perché hanno la coscienza tranquilla, tutto come da copione…
Oggi ci chiediamo chi ci guadagna sui boschi e sulle foreste in fiamme; basta chiedersi cosa serve per sanare i danni creati dagli incendi, si devono bonificare i terreni, piantare alberi e ricreare la flora , rifare strade, ponti e altre strutture distrutte.
Poi ci sarà da rimborsare i danni alle case, alle colture,agli allevatori ed a tutti quelli che sono incorsi nella sventura; qualcosa arriverà, speriamo, a coloro che sfortunatamente sono stati colpiti dalla catastrofe; purtroppo il grosso del “malloppo” arriva sempre nelle solite tasche,ce lo dice la storia della cronaca giudiziaria…
Ricordiamo sempre cosa diceva il vecchio volpone della politica italiana e scomparso qualche anno or sono… “…a pensare male si fa peccato; ma ci si azzecca quasi sempre…” (Giulo Andreotti)
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